Manovra
economica
Il governo pone
fiducia al Senato. Cgil “ Manovra sbagliata ed inadeguata.
Penalizzati lavoratori, giovani, pensionati e futuro del Paese”.
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Il governo pone al Senato la fiducia al decreto legge sulla
manovra economica triennale. Concluso in commissione Bilancio al
Senato l'esame degli emendamenti al decreto legge, respinti
tutti gli oltre seicento emendamenti dell'opposizione, la
commissione ha dato via libera ai quattro emendamenti del
governo presentati all'articolo 20 (assegno sociale), al 21
(precari), al 60 (flessibilità, bilanci, modifica chiesta dal
Quirinale) e 82 (sulla revisione dei requisiti delle
cooperative). Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio
Vito, ha annunciato la presentazione di un maxiemendamento
"interamente sostitutivo", che comprende "esclusivamente e
integralmente" le modifiche proposte dalla commissione Bilancio
del Senato. Se tutto procederà senza intoppi, il provvedimento
potrebbe essere già votato, dopo il passaggio alla Camera, tra
lunedì e martedì. La legge che regola le procedure di bilancio
pubblico prevede che il Governo debba varare il disegno di legge
Finanziaria entro il 30 settembre: il testo poi approda in
Parlamento per la sessione di bilancio che si apre subito dopo e
si deve concludere entro il 31 dicembre.
Le modifiche, è stato
specificato da Vito, riguardavano le discusse norme sui
precari
e sugli
assegni sociali e sono
"limitate ma puntuali" e il governo "non intende fare ulteriori
modifiche" rispetto al lavoro fatto dalla Commissione. La norma
sui precari prevede che la sanatoria per i lavoratori riguarderà
solo i giudizi in corso - e quindi varrà solo per i lavoratori
che hanno avviato un contenzioso giudiziario - alla data di
entrata in vigore della legge e non per il futuro. La norma
viene di fatto circoscritta al caso di ricorsi dei lavoratori
delle Poste. Riguardo agli
assegni sociali l’emendamento
prevede che “potranno percepire l’assegno sociale coloro che
avranno soggiornato legalmente per almeno 10 anni”, è stata
abolita quindi l’obbligatorietà di aver “percepito un reddito
almeno pari all’importo dell’assegno sociale”.
La norma è stata
modificata, rispetto ad una prima versione, per non estendere la
misura penalizzante ai cittadini italiani e colpire
esclusivamente i cittadini stranieri che molto difficilmente
potranno beneficiare dell’assegno sociale.
Ora si dovranno
decidere i tempi del voto. Con la questione di fiducia decadono
tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione. La capogruppo
del Pd al Senato, Anna Finocchiaro ha sottolineato come ancora
una volta "si interrompe brutalmente il dibattito" e si continua
"a strozzare con voti di fiducia" l'esame del decreto che
anticipa la manovra triennale.
Netta la
posizione della Cgil che con una serie di commenti critica tutti
gli argomenti della manovra del governo, dalle politiche sul
lavoro, alla scuola e ricerca, alla casa, disabilità, welfare.
Roma 31 luglio
2008
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