Comunicato
stampa su Libano
condiviso dalla
CGIL Nazionale e diffuso dalla Tavola della Pace
Alla
vigilia del vertice di Roma la Tavola della pace
lancia un nuovo appello
Dite 3 “Si”
alla pace
Si al cessate
il fuoco. Si ad una forza di pace dell’Unione Europea. Si al
negoziato politico con tutti.
L’incontro di
Roma è un fatto importante, segno tangibile dell’avvio di una nuova
politica estera dell’Italia. Non sarà la pace ma deve essere almeno
un passo nella direzione giusta.
L’Italia
deve continuare ad agire, insieme all’Onu e al resto della comunità
internazionale per imporre alle parti l’immediato cessate il fuoco.
Questo è e resta il primo e più urgente obiettivo.
Tutto il mondo
lo chiede. Solo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna continuano a
sostenere la continuazione della guerra impedendo all’Onu di imporre
alle parti l’immediato cessate il fuoco e l’invio nella striscia di
Gaza e nel sud del Libano
di una propria forza di interposizione. L’Italia deve
agire con fermezza e determinazione per impedire la paralisi delle
Nazioni Unite e della comunità internazionale. Non possiamo
tollerare che si ripeta la vergogna dei Balcani e del Ruanda.
Perché sia realmente una “Forza di pace”, la forza di
interposizione e di stabilizzazione dell’Onu deve essere
autenticamente “sopranazionale”. Il comando sul campo, sempre sotto
diretta autorità delle Nazioni Unite, deve essere assicurato
dall’Unione Europea e non dalla NATO. L’UE è a ciò legittimata dal
Trattato sull’UE e dagli accordi sottoscritti con le Nazioni Unite e
ha strutture e capacità operative idonee per assolvere a questo
compito.
L’aiuto umanitario è indispensabile ma non basta a coprire
l’inazione politica. L’Italia e l’Europa devono assumersi la
responsabilità di agire in modo incisivo con un proprio piano di
pace, globale e lungimirante.
L’incontro di Roma deve aprire la strada al negoziato politico
con tutte le parti coinvolte, inclusa la Siria e l’Iran. Solo un
negoziato serio e credibile, basato sul rispetto e l’applicazione di
tutte le risoluzioni dell’Onu, della legalità e del diritto
internazionale dei diritti umani, contro la prassi devastante dei
due pesi e delle due misure può costruire le basi del rispetto
reciproco e della convivenza in Medio Oriente.
L’incontro di Roma non deve dimenticare la guerra in corso a Gaza
e nella Cisgiordania. Sarebbe un gravissimo errore.
Giacomo Barbieri
Coordinatore
dipartimento internazionale
Roma 24 luglio
2006
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