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Sicurezza

 

 

Quelle morti dimenticate

La figlia di un operaio deceduto sul lavoro scrive alla Fillea.

La sua è la voce di tanti, di un esercito di familiari che nessuno mai ascolta.

 

 

Gloria Crescenzi, figlia di un operaio deceduto lo scorso maggio in un cantiere di Frosinone scrive alla Fillea Cgil per far inserire il nome del padre, Carlo Crescenzi, nel nostro monitoraggio sugli infortuni mortali.

Ci è sembrato importante pubblicare sul sito della Fillea le sue lettere, dopo una nostra risposta, infatti,  Gloria ci ha nuovamente scritto.

Il suo caso ci offre la possibilità di ripetere e sottolineare come dietro ogni infortunio sul lavoro ci siano delle tragedie che investono intere famiglie, ci sono mogli e figli che piangono e spesso casi di crollo finanziario. Se le vittime sono i soli a lavorare in casa, infatti, oltre al dolore rimangono gravissimi problemi di sostentamento per l’intero nucleo familiare.

Forse questo non è il caso di Gloria, ma ugualmente la sua storia ci tocca perché non è una voce, ma è la voce di tanti, di un esercito di familiari che nessuno mai ascolta.

 

Chiediamo a quanti, come Gloria, hanno storie di infortuni sul lavoro da raccontare di farlo. E’ utile a volte anche solo trovare uno sfogo alla sofferenza e, oltre a questo, pensiamo sia ora di rompere quel  muro di silenzio, dettato dal dolore, dalla rabbia,  dal senso di ingiustizia ed impotenza nel quale spesso si rinchiudono i familiari.

Potete scrivere a filleanazionale@filleacgil.it.

 

Roma 24 settembre 2007

 

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Buongiorno,

mi chiamo Gloria Crescenzi e vorrei chiederVi, se possibile, un'informazione.

Sul Vs. sito sono riportati gli infortuni mortali ( morti bianche ) del 2007, ma

nell'elenco non è riportato il caso di mio padre.

Mio padre si chiamava CARLO CRESCENZI, in data 28 maggio 2007,

mentre lavorava nel cantiere di Viale Mazzini a Frosinone,è cascato,

ha battuto la testa,è andato in coma,è stato trasferito in elioambulanza

all'Umberto I di Roma, e li è deceduto.

Purtroppo, dato che mio padre è andato subito in coma, ancora oggi

non sappiamo la dinamica di quello che è accaduto, ma comunque

resta il fatto che è morto mentre stava lavorando e ricordarlo tra

tutte quelle persone che ogni giorno perdona la vita nei cantieri

mi sembra più che giusto!

Io a distanza di quasi quattro mesi non so ancora perchè sia morto

mio padre,i risultati dell'autopsia ancora non sono pronti,

però so che del suo caso si è messo tutto subito a tacere,

i giornali il giorno dopo hanno subito parlato di malore,

in modo da mettere a tacere qualsiasin altra ipotesi.

A me non interesse di quello che dicono i giornali, e aspetto solo

l'autopsia, ma mi fa male sapere che la morte di mio padre è

passata cosi' inosservata...

Scusatemi per questo sfogo, io ho tantissimo rispetto per il

Vs. lavoro e per tutto quello che fate,voglio solo sapere

perchè mio padre in quell'elenco non c'è.

Vi ringrazio per avermi concesso qualche minuto per leggere

la mia storia, e se mi risponderete ne sarò felice.

 

Veroli, 21 settembre 2007

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Buongiorno,

oggi, dopo quasi quattro mesi ,ho visto nei miei occhi uno spiraglio di luce, e questo grazie a voi!!!

Nessuno aveva parlato del caso di mio padre e questa cosa mi stava lacerando!

Mio padre lavorava da quando aveva soli 9 anni, ha sempre lavorato come muratore nei cantieri, era una persona che

viveva per la famiglia e per il lavoro, e nel lavoro ci metteva tutta l'anima, tutti lo cercavano per portarlo a lavorare

nella propria ditta, e si perchè papà era conosciuto da tutti come un grande lavoratore !!!

La cosa chè mi fa tanto male è che nessuno dei suoi colleghi, e tanto meno il suo datore di lavoro, mi hanno detto come

sono andate le cose, mio marito è andato a casa di ognuno, solo per sapere che cosa è successo quel maledetto giorno e tutti

dicono che mio padre era solo in quel momento e quindi non sanno cosa sia successo!

Pensate che ogni collega ha detto una cosa diversa!

Non hanno neanche sequestrato il cantiere!!!Il giorno dopo erano tutti li sul posto di lavoro,proprio li dove il giorno prima

mio padre era morto!!!

Persino i giornali hanno messo tutto a tacere dicendo che era stato solo un malore, neanche avessero eseguito loro l'autopsia di mio

padre!!!I risultati purtroppo non sono ancora pronti, ma resta il fatto che mio padre è morto perchè aveva letteralmente il cranio

diviso in due, abbiamo chiamato i più bravi professori di Roma per cercare di salvarlo, ma tutti ci hanno detto che il caso era

disperato e che non poteva essere operato,e cosi' nella rabbia di non poter fare niente e nel dolore lacerante ho visto mio padre

morire!Non riusciro' mai ha darmi pace per quanto accaduto,non ho potuto fare niente per salvare mio padre,

e so che la verità non la saprò mai,perchè è cosi' che funziona, in questi casi nessuno mai sa niente, nessuno mai ha visto...

Ma una cosa per mio padre ancora posso farla; non smettere di cercare la verità!

Io, insieme a mio marito ,che mi da una grande forza, faro' tutto il possibile per capire cosa sia successo,

forse non arrivero' mai a niente, ma credetemi, almeno provarci per me ora e' tutto cio' che mi resta per fare qualcosa per mio padre!

E' stato un grande uomo e soprattutto un grande papa' e faro' in modo che il suo ricordo resti sempre vivo!

Vi ringrazio tantissimo, anche a nome di mio padre, di aver ricordato il suo caso, siete stati gli unici a farlo!!!

Mio padre portava sempre con se, nel portafogli,la Vs. tessera CGIL FILLEA,e  sarà fiero di averlo fatto!!!

Grazie anche a nome di mio marito che dopo tanto mi ha visto sorridere mentre lo chiamavo dicendo:

"NON CI POSSO CREDERE , HANNO RISPOSTO ALLA MIA E-MAIL!!!"

Grazie di cuore !!!

Per quanto riguarda  il permesso di pubblicare la mia lettera, per me è OK, ne saro' fiera!!!

 

 

Veroli, 24  settembre 2007

  

 

 

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