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Lavoro nero

  

Lavoro:3,5 mln di occupati in nero

Al via la campagna del Governo "Esci dal nero.Conviene". In pochi mesi

sospese circa 600 aziende edili.

 

Sono circa 3 milioni e mezzo di lavoratori al nero, i più esposti ai pericoli, meno protetti dal welfare e fonte di una distorsione del mercato non solo del lavoro ma della competitività. E' questa la stima che si calcola in Italia sul numero dei lavoratori sommersi o quanto meno irregolari. Contro questa piaga, sempre più in simbiosi con quella degli incidenti sul lavoro, il Governo, in collaborazione con le direzioni regionali del lavoro e con le sedi centrali e regionali dell'Inail e dell'Inps, lancia la campagna "Esci dal nero.Conviene". Un progetto, questo, che si inserisce in una strategia più complessa del Governo che punta ad un aumento sempre più stringente di controlli, ispezioni, multe e sospensioni delle aziende dove, in base alla legge, risultino quote di manodopera al nero superiori al 20%. “La campagna – si legge in una nota del ministero -  attua una nuova e diversa modalità di comunicazione tra Stato, Regioni, istituzioni territoriali e cittadinanza, con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica a favore di una nuova cultura del lavoro legale e trasparente; promuove al contempo le opportunità previste dalla legge per la regolarizzazione, facendo conoscere e avvicinando alla cittadinanza le strutture responsabili delle ispezioni e del controllo”.

In pochi mesi sono state già sospese circa 600 aziende edili: solo tra la metà di agosto e la fine dell'anno scorso l'attività ispettiva nei cantieri italiani ha portato alla sospensione di 518 cantieri. La stessa attività di controllo ha permesso anche la successiva messa in regola di molti di questi cantieri chiusi: ben 199 provvedimenti di sospensione sono infatti stati successivamente revocati per avvenuta regolarizzazione. Facendo quindi emergere lavoro nero. Nei 518 cantieri sospesi, le ispezioni hanno trovato 1.524 lavoratori in nero, di cui 400 stranieri privi di permesso di soggiorno, e irregolare.

 Sempre l'attività ispettiva ha permesso di scovare nel settore dell'edilizia oltre 45 mila soggetti, assunti nell'ultimo quadrimestre del 2006, totalmente sconosciuti all'Inail. Di questi oltre 30 mila risultano italiani e molti (più di 26 mila) risultano avere meno di trent'anni di età.

Contemporaneamente ci sono state 76 mila nuove iscrizioni all'Inps che, grazie anche all'emersione, ha incassato 33 milioni di euro in più di contributi previdenziali.

Per dare attuazione a tutte queste ispezioni il Governo ha assunto e riorganizzato l'attività di molti ispettori che, inizialmente, per il 39% erano distribuiti sul territorio, il resto era addetto al lavoro burocratico. Il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha però nei giorni scorsi annunciato l'intenzione di voler ribaltare questo rapporto, fino ad arrivare ad una percentuale del 60% sul territorio e del 40% negli uffici. Molto resta infatti ancora da fare:non a caso il ministro ha sollecitato nei giorni scorsi lo sblocco dei fondi stanziati in Finanziaria per l'assunzione di altri ispettori.

 

 

Roma 26 aprile 2007

 

 

 

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