LINEE DI INDIRIZZO PER I RINNOVI DEL SECONDO
Dal mese di luglio a
gennaio del prossimo anno verranno a scadenza i bienni dei CCNL nei
quattro settori: Cemento, Laterizi,
Lapidei, Legno (Industria e Piccola
Industria).
Saremo chiamati ad una intensa fase di lavoro per ottenere
rinnovi della parte economica che siano tempestivi e, soprattutto, pienamente
rispondenti all'obiettivo di tutelare il potere d'acquisto delle retribuzioni,
attraverso una piena e corretta applicazione delle regole dell'Accordo di
Luglio'93.
Si rende pertanto necessaria una messa a punto delle
strategie rivendicative per i nostri settori, con la definizione di obiettivi e
metodi comuni, nella piena consapevolezza che, ovviamente, essi andranno
applicati a situazioni produttive e contrattuali diverse.
L'economia italiana ed europea vive ormai da alcuni anni una
fase di notevole crescita, nonostante che le difficoltà degli Stati Uniti ed il
rallentamento nella Unione Europea
postulano un drastico ridimensionamento
dei tassi di sviluppo.
Gli ultimi dati sull'inflazione (ad aprile il 2.9 in Europa e il 3.1 in Italia) sono allarmanti soprattutto perché confermano una tendenza stabile al rialzo. Consola solo in parte constatare che il differenziale inflattivo con gli altri Paesi della U.E. tende a
diminuire,sia
perché ciò avviene a causa del rialzo altrui e non di una diminuzione più
virtuosa della nostra; sia perché la causa principale di questo continuo
rialzo, cioè i prezzi delle materie prime ed in particolare dei prodotti
petroliferi, ha una incidenza sui
fattori produttivi della nostra industria,
come sempre, determinante.
In Italia la ripresa
delle costruzioni, in corso ormai da tre anni, ha comportato una fase di forte sviluppo, tuttora in atto, dei
settori collegati; così come la crescita dei beni di consumo, sia sul mercato
nazionale che su quelli interessati alle nostre esportazioni, ha coinvolto considerevolmente il settore
del mobile-arredamento.
Pertanto è assodato che il rinnovo di tutti i nostri
contratti avverrà in una fase produttiva altamente positiva, di cui ovviamente
non si potrà non tenere conto sia nel tarare con intelligenza le nostre
richieste salariali, sia nel contrastare con efficacia le argomentazioni con
cui le Associazioni tenteranno di opporvisi.
Il favorevole
contesto economico e produttivo non sarà però sufficiente a garantire un
rinnovo rapido e positivo. L'esito delle elezioni, al di là di ogni altra
considerazione, sicuramente comporterà la conferma di un atteggiamento di
Confindustria e delle altre associazioni imprenditoriali, che cercheranno in
tutti i modi di indebolire il tessuto di relazioni sindacali esistente e di svuotare, se non proprio di smantellare,
l'attuale assetto contrattuale.
Le posizioni delle controparti ai tavoli già aperti (dai
meccanici agli alimentaristi) sono assai sintomatiche: non solo si nega la
possibilità di tenere conto, con gli aumenti, del buon andamento produttivo,
solo in parte redistribuito attraverso i contratti aziendali; ma addirittura si
vuole impedire il recupero della maggiore inflazione, con ciò stravolgendo uno
dei capisaldi logici e sostanziali del sistema rivendicativo e della politica
dei redditi contenuti nel Protocollo del 23 luglio 93.
E' evidente la strumentalità di tali posizioni, e il carico
di sfida politica al sindacato e ai lavoratori in esse contenuto.
Per tali ragioni la FILLEA ritiene che sia necessario, più
del solito, attrezzarsi di buone ragioni e di argomentazioni incontrovertibili, al fine di costruire
unitariamente con FILCA e FENEAL delle richieste di aumenti salariali per il
secondo biennio che siano le più vicine possibile alle sensibilità dei lavoratori
e al tempo stesso realistiche nella loro
praticabilità.
Si tratta, in sostanza, di tenere presente, nella
definizione delle richieste, di alcune direttive principali:
·
rimanere saldamente
ancorati allo spirito e alla lettera del 23 luglio non significa negare la effettiva
contrattabilità degli aumenti salariali; non c'è mai stata, né tanto meno ci
dovrà essere in questa fase, alcuna visione automatica, di routine delle
trattative;
·
il recupero della
maggiore inflazione verificatasi nel corso del primo biennio dovrà essere integrale;
·
la quota legata all'inflazione programmata dovrà
tenere conto del fatto che il prossimo DPEF non potrà non rivedere verso l'alto la cifra attuale;
·
le percentuali di
aumento così ottenute andranno applicate su un montante, il più vicino
possibile al salario reale della fascia
di maggiore addensamento nei vari
settori;
·
del positivo
andamento produttivo se ne dovrà tenere conto, nei vari settori, in relazione
anche alla contrattazione di secondo livello.
Per ognuno dei contratti interessati è avviata una fase di
ridefinizione degli inquadramenti
che, qualora conclusa con efficacia, non potrà non dispiegare, tra gli altri,
importanti effetti economici a partire dai futuri rinnovi quadriennali.
Sulla base di queste linee di indirizzo la Fillea nazionale avvierà i necessari approfondimenti tecnici, coinvolgendo le strutture territoriali e le Commissioni nazionali di settore, e traguardando di volta in volta la fase della vera e propria definizione delle piattaforme al confronto unitario.
La Segreteria Nazionale
FILLEA-CGIL