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MONITORAGGIO FILLEA 2004
Infortuni mortali in edilizia.
 
Il 16,6% è straniero, soprattutto al Nord.
La caduta dall’alto, la causa principale, 44.39%
Si muore di più al Nord, 47%,  ma crescono gli infortuni nel  Mezzogiorno
 

-          Mortalità nei cantieri

- 2004: al 26 ottobre sono 187

- 2003 : 215

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registrano due vittime in più

- Le regioni dove si registrano più infortuni mortali

1)      Lombardia

2)      Piemonte

3)      Emilia Romagna

4)      Sicilia

- Immigrati : aumentano le vittime nel 2004

Sono già 31 le vittime, contro i 20 dello stesso periodo del 2003. E metà delle vittime venute a lavorare in Italia avevano tra 26 e 35 anni: la  maggior parte proveniva dai paesi dell’Est Europa

- La regione che conta il maggior numero di immigrati morti sul lavoro

1)      Piemonte

2)      Lombardia

3)      Lazio

Il sindacato degli edili della Cgil da ormai due anni sta monitorando gli incidenti mortali che si verificano nei cantieri edili italiani: lo scorso anno  sono stati complessivamente 215.

-          La causa più frequente di infortuni è:

1)      la caduta dall’alto (44,39%).

2)      travolto da gru o altre macchine (24,06 %)

3)      colpito da materiali lavoro (12,30%)

4)      il crollo di una struttura o muro  (7,49%)

5)      folgorato (5,35%)

6)      altre cause (6,42%).

- Quando avvengono gli infortuni?

Gli infortuni mortali accadono più frequentemente nel giorno di lunedì e venerdì ma ci sono anche parecchi infortuni che accadono nei giorni festivi.

 

Infortuni mortali - Settore Costruzioni- Gennaio/Ottobre 2004

 

Casi

% a su totale

di cui stranieri

% b su totale

% b su a

 

a

 

b

 

 

V.AOSTA

1

0,53%

 

0,00%

0,00%

PIEMONTE

18

9,63%

7

22,58%

38,89%

LIGURIA

11

5,88%

4

12,90%

36,36%

LOMBARDIA

26

13,90%

6

19,35%

23,08%

TRENTINO

4

2,14%

 

0,00%

0,00%

ALTO ADIGE

3

1,60%

 

0,00%

0,00%

FRIULI

3

1,60%

2

6,45%

66,67%

VENETO

6

3,21%

 

0,00%

0,00%

EMILIA

16

8,56%

3

9,68%

18,75%

TOSCANA

12

6,42%

 

0,00%

0,00%

MARCHE

6

3,21%

 

0,00%

0,00%

UMBRIA

5

2,67%

1

3,23%

20,00%

LAZIO

10

5,35%

5

16,13%

50,00%

CAMPANIA

12

6,42%

 

0,00%

0,00%

ABRUZZO

8

4,28%

1

3,23%

12,50%

MOLISE

2

1,07%

 

0,00%

0,00%

PUGLIA 

10

5,35%

 

0,00%

0,00%

BASILICATA

3

1,60%

 

0,00%

0,00%

CALABRIA

9

4,81%

1

3,23%

11,11%

SICILIA

15

8,02%

 

0,00%

0,00%

SARDEGNA

7

3,74%

1

3,23%

14,29%

TOTALE

187

100,00%

31

100,00%

16,58%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NORD

88

47,06%

22

70,97%

 

CENTRO

33

17,65%

6

19,35%

 

SUD ISOLE

66

35,29%

3

9,68%

 

 

CADUTA DALL'ALTO

83

44,39%

TRAVOLTO DA GRU,CARRELLO ELEVATORE O RUSPA

45

24,06%

CROLLO STRUTTURA

14

7,49%

COLPITO DA MATERIALI LAVORO

23

12,30%

FOLGORATO

10

5,35%

ALTRE CAUSE

12

6,42%

TOTALE

187

100,00%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

età media su 180   mancano le date di 7 lavoratori

 

 

 

 

 

42,54

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RAPPORTO INAIL 2003

 

Meno infortuni sul lavoro (-15 mila) e meno morti (- 87): è questo il bilancio che stila l'Inail nel suo Rapporto 2003. Un resoconto positivo, che stima il calo di infortuni rispetto al 2002 in un -1,5%.

Il numero complessivo di infortuni è sceso dai 993 mila di due anni fa ai 978 mila dell'anno scorso.

 

- Stabile il settore delle costruzioni, che nel 2003 ha registrato peraltro una notevole crescita occupazionale (+3,5%).

 

- Gli infortuni mortali sono scesi dai 1.481 del 2002 ai 1.394 del 2003: il che significa che ogni giorno sono morte quasi quattro persone. Sul piano settoriale, l'istituto registra un calo di 27 casi nell'industria e servizi, di 47 in agricoltura e di 13 tra i dipendenti dello Stato. Il risparmio di vite umane e' da attribuire in larga parte alla significativa contrazione degli infortuni mortali 'in itinere' (cioe' durante il tragitto per raggiungere il lavoro o per spostarsi da un posto di lavoro ad un altro), scesi dai 390 denunciati nel 2002 ai 328 del 2003.

Sul piano territoriale, si registra per l’Industria e Servizi un calo diffuso ed abbastanza omogeneo nelle varie aree geografiche del Paese, con maggiori accentuazioni al Sud e nel Nord Ovest (in particolare Puglia, Basilicata, Calabria, Piemonte). Incrementi di un certo rilievo in Trentino Alto Adige. In Agricoltura la flessione

 

- Per quanto riguarda quanto accadrà nel 2004, l'Inail stima che il calo degli infortuni dovrebbe proseguire attestandosi tra l'1 e il 2%.

 

 

Più alto il rischio per gli immigrati

 

Sempre secondo il rapporto dell’Inail, aumenta il numero degli infortuni che  vedono coinvolti lavoratori immigrati, proporzionalmente piu' alto rispetto a quello dei 'colleghi' italiani. Dal rapporto si rileva che gli incidenti sul lavoro che hanno avuto per protagonisti extracomunitari sono stati nel 2003 quasi 107.000 (157 i casi mortali), pari all'11% del totale nazionale.

I maggiori rischi si corrono nei settori dell’industria e dei servizi.

 

Il comparto industriale più colpito è quello delle costruzioni con 40 casi mortali (25,5% del totale).

 

 

Malattie professionali

 

Nel 2003 le malattie professionali denunciate all’Inail sono state 24.261.

Sono circa 300 l’anno le morti per malattie professionali.

 

 

 

Costo infortuni

 

Il costo sociale degli infortuni sul lavoro è valutato dall’Inail in oltre 28 miliardi di euro l’anno.

 

 

 

AMNIL ( ASSOCIAZIONE  MUTILATI DEL LAVORO)

 

In Italia gli infortuni sul lavoro nel 2003 sono stati 977.803. I casi mortali 1.394

Sono più di 30.000 le persone che restano invalide per tutta la vita per incidenti avvenuti in cantiere, in galleria o in fabbrica, una media di 4 vittime al giorno.

 

 

 

 

UNIONE EUROPEA

 

 

 

Su 4 morti in Europa, uno e' in Italia. 1200 morti l’anno nel settore delle costruzioni.

 

 

Nel 2003 in Europa sono stati   denunciati circa 5.000 incidenti mortali sul lavoro: di questi  1.395 sono avvenuti in Italia..

 

Settore delle costruzioni: oltre 800.000 incidenti per 1.200 morti e un costo complessivo che supera i 75 miliardi di euro.

 

Nel 2004  in base alla nazionalita', gli   operai complessivamente coinvolti in incidenti sul lavoro nell'   edilizia sono stati

-                      65% italiani

-                      18% africani

-                      15% di   Paesi dell'Est

-                      2% di altri Paesi.

 

 

In Italia il numero maggiore di infortuni, in   particolare quelli mortali, si verifica nell'edilizia, nelle   piccole imprese e nei cosiddetti lavoratori atipici.

 

 

''I livelli degli infortuni sono alti ma si riscontrano segni di miglioramento - ha commentato Quintin -. Le morti sono diminuite da 1.300 a 1.200 all'anno e il numero totale degli infortuni annuali e sceso da 850.000 a 822.000. Queste cifre dimostrano che la legislazione sulla salute e la sicurezza della Comunita' europea sta dando dei risultati. Ma non e sufficiente avere una legislazione, bisogna anche implementarla e soprattutto bisogna creare una cultura di prevenzione. Ogni cinque secondi si verifica un incidente nei luoghi di lavoro''.

 

 

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