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La Fillea a Fossoli  

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I superstiti del rastrellamento del Quadraro tornano a Fossoli

Viaggio della memoria

organizzato dalla Fillea CGIL nazionale e dal Municipio Roma 6

 

Ritorno a Fossoli dopo 63 anni dal quel fatidico rastrellamento dell’aprile 1944. Il viaggio, che interesserà un piccolo gruppo di superstiti ex deportati in Germania e tuttora residenti nel quartiere Quadraro, è stato organizzato dalla Fillea CGIL nazionale (referente il sig. Antonio Panucci) in collaborazione con il Municipio Roma 6 (referente il Consigliere Delegato alla memoria storica Francesco Sirleto). Ad accompagnare il gruppo, oltre ai loro familiari e ai familiari di altri deportati non più in vita, saranno anche un gruppo di studenti delle scuole medie superiori del territorio. A guidare la delegazione (una cinquantina di persone circa) saranno il membro della segretaria nazionale della Fillea CGIL, Andrea Righi, e il Presidente del Municipio Roma 6, Teodoro Giannini. “Si tratta – hanno dichiarato Righi e Giannini – di un’iniziativa che riveste un valore storico, culturale ed educativo. Gli anziani trasmettono simbolicamente ai giovani la memoria di un evento, il rastrellamento operato dai nazisti di Kappler a danno di un intero quartiere (furono 1.500 i rastrellati, di cui 947 deportati in Germania), che ha inciso fortemente sull’identità e sul carattere democratico di una comunità di lavoratori edili (erano infatti quasi tutti addetti nell’edilizia i rastrellati), i quali hanno poi, nel dopoguerra, contribuito alle lotte per la casa e per il riscatto della periferia romana”. Il più famoso degli ex deportati, Sisto Quaranta, ha voluto, prima della partenza, esprimere il suo ringraziamento alla CGIL e agli organi del VI Municipio per tutte le iniziative che contribuiscono a mantenere viva la memoria di un evento doloroso e luttuoso. Più della metà dei deportati, infatti, non tornarono dalla prigionia. A Fossoli i rastrellati rimasero, dopo il 17 aprile del ’44, circa due mesi, prima di essere imbarcati sui consueti carri bestiame e portati in Germania, dove furono distribuiti in diversi campi e fabbriche, dopo essere stati acquistati da alcuni tra i principali industriali tedeschi dell’epoca. I Tedeschi fecero passare quei deportati come “lavoratori volontari in Germania”; erano in realtà schiavi, venduti dalle SS e comprati da industriali privi di scrupoli morali, costretti a lavorare in condizioni inenarrabili. Quando i superstiti ritornarono a casa, dovettero affrontare la terribile realtà della ricostruzione. Non si persero d’animo, e sfidando la disoccupazione a la miseria, riuscirono a ricostruire un quartiere che, ancora oggi, rappresenta qualcosa di unico nell’urbanistica romana. A Fossoli, frazione del Comune di Carpi, la delegazione del Quadraro sarà ricevuta dal Sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, e dalla Direttrice del Museo al Deportato e al Perseguitato politico, Anna Maria Ori.

 

Roma 18 maggio 2007

 

 

 

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