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“Ripartire dal Mezzogiorno”

Assemblea nazionale quadri e delegati Cgil, Cisl e Uil

 

 

“ Il governo si dimentica del sud e se  non saranno fatte subito delle scelte le difficolta' per il   mezzogiorno rischiano di aumentare. -  E' quanto sostiene il leader   della Cgil, Guglielmo Epifani intervenuto oggi all’Assemblea  dei delegati del Mezzogiorno , alla quale hanno partecipato 6 mila quadri e delegati di Cgil, Cisl e Uil - secondo il quale il meridione oggi   si trova in una situazione di 'assoluta sospensione tra passato   e futuro''.

Epifani ha sottolineato le   difficolta' che oggi vive il Mezzogiorno in questa particolare   fase economica e sociale. ''Corriamo il rischio che quando   finiranno gli aiuti europei  le   difficolta' aumenteranno.  E’  necessaria ora una loro rinegoziazione al meglio''. '

“ Occorre preparare ora queste scelte'', ha sottolineato ancora Epifani,   ricordando che i sindacati hanno chiesto al governo di aprire un   tavolo. ''Aspettiamo che il governo ci dia una risposta - ha   aggiunto - e non riusciremo a capire una risposta negativa.

Negli anni scorsi c'e' stato un Mezzogiorno che rinasceva, una   nuova primavera, oggi c'e' una assoluta sospensione tra passato   e futuro e il governo se ne dimentica. Se ne ricorda solo per   chiedere una merchant banking per fare investimenti: e' troppo   poco''.

Commentando l'appello del   Procuratore nazionale Antimafia, Pierluigi Vigna, intervenuto   ieri ai Consigli generali di Cgil, Cisl e Uil, Epifani ha affermato che “ Il sindacato e' consapevole  dell'importanza della battaglia contro la mafia. Per una   intimidazione che va sui giornali - ha osservato il leader della Cgil - i   nostri quadri ne ricevono decine che nessuno conosce. Sappiamo   quanto sia importante e decisiva questa battaglia''.

''Nel Mezzogiorno – ha continuato Epifani - siamo a rischio  desertificazione industriale e produttiva''. I settori del tessile, del cuoio,   delle calzature e del made in Italy  nel Mezzogiorno si stanno  dissolvendo letteralmente''.

Il sindacalista ha ricordato   anche l'industria dell'automobile che nel Mezzogiorno ha ''punti   di eccellenza''. ''Quanto pesa – ha chiesto - la crisi della   Fiat sul Mezzogiorno?''.

Altro caso citato è stato la vicenda della STM di   Catania. ''Il polo di eccellenza piu' avanzato di tutto il   Mezzogiorno - ha sottolineato ancora Epifani -: se chiude   quell'industria se ne va un pezzo di sviluppo del Mezzogiorno e   non solo di Catania e della Sicilia''.

La crisi meridionale è stata definita drammatica e ''Se da parte del governo non  arriveranno risposte non potremo restare fermi'': questo   l'avvertimento lanciato da Epifani.

''I sindacati e la Confindustria - ha ricordato - hanno   avanzato al governo proposte, obiettivi, criteri di   finanziamento, un vero e proprio programma delle cose da fare   per far ripartire il Mezzogiorno, per cambiare rotta. Ma - ha   proseguito - vedo un governo in difficolta', incapace di dare   risposte e di entrare in sintonia con i problemi reali del   Paese. E se il governo non dovesse darci risposte - ha concluso il sindacalista  - sara' la conferma che e' un governo che scommette su altro,   sulla rassegnazione, sulle divisioni, vale a dire sul vecchio,   quel vecchio che noi vogliamo seppellire   definitivamente''.

 

Roma 20 gennaio 2005

 

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