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LA CORTE DEI CONTI BOCCIA IL GOVERNO

SULLE GRANDI OPERE : “SONO IN RITARDO”



AGENZIA APCOM - I progetti per la realizzazione delle grandi opere previste dalla legge obiettivo sono in ritardo. In affanno anche il decollo del project financing. A lanciare l'allarme è la Corte dei Conti a conclusione di un'indagine sullo stato di avanzamento del programma infrastrutturale.

"Malgrado il notevole sforzo sostenuto dalle Amministrazioni statali, regionali e degli enti locali interessate, in sede di concertazione per definire e selezionare i singoli interventi - osserva la Corte in una nota - è stato accertato uno stato di ritardo delle progettazioni generali e del perfezionamento dei nuovi istituti promossi dalla legge obiettivo per la realizzazione delle grandi infrastrutture (project finance, contraente generale, concessionari). Peraltro gli Istituti bancari ed assicurativi sembrano restii ad assumere i rischi connessi alla remuneratività delle Grandi Opere. Anche la apertura dei cantieri e lo stato di avanzamento delle opere affidate appare in arretrato rispetto al programma iniziale".

La magistrature contabile osserva poi "come i sistemi tradizionali di finanziamento (mutui a carico della Amministrazione Statale), si siano dimostrati, ad oggi, più efficaci degli strumenti innovativi introdotti dalla legge obiettivo. Essi però possono attivare una massa di risorse insufficiente al fabbisogno stimato dagli stessi Ministeri competenti e producono indebitamento, il quale deve rientrare nei parametri comunitari. A questo proposito la Corte ha formulato critiche in ordine alla allocazione delle rate di ammortamento dei mutui, che non sono state inserite nelle poste di bilancio relative agli interessi e al rimborso capitale ma in quella di trasferimenti ad altre amministrazioni. Questa operazione può inficiare il corretto calcolo dei parametri di indebitamento netto, affidati all'Istat".

La Corte ha rilevato inoltre che "le spese correnti relative al funzionamento della Struttura Tecnica di Missione sono state coperte con una operazione di mutuo concesso dalla Cassa depositi e prestiti. Nel corso della indagine è stata accertata anche la pendenza di un contenzioso non ancora del tutto definito per ciò che riguarda alcune delle opere inserite nel programma della legge obiettivo, ai fini del completamento. La Corte ha rilevato infine, in relazione alle ex gestioni commissariali delle Ferrovie, gli effetti negativi delle disposizioni, che hanno caricato sul bilancio dello Stato gli oneri pregressi".

 

23 marzo 2005

 

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