BOZZA DI PROTOCOLLO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PIANO DI  LAVORO MIRATO AL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA (S.G.S.) E DELL'AMBIENTE ED ALL'UTILIZZO DEI COMBUSTIBILI ALTERNATIVI NEL GRUPPO COLACEM.

 

Premessa

La determinazione di più avanzate relazioni industriali sulla materia, anche per le innovazioni apportate dalla legislazione in vigore e sulla scorta delle norme contrattuali, impone alle parti di stipulare il presente protocollo a livello di gruppo e di  garantirne l'applicazione a livello di ogni singola unità produttiva facente parte del gruppo stesso.

 

L'applicazione della presente intesa a livello di singola unità produttiva potrà avvenire tramite specifici accordi di gestione stipulati tra RSU e Direzione di stabilimento (o sede) oppure verbalizzando le decisioni, le iniziative e le verifiche effettuate nelle singole unità produttive in merito alle disposizioni del presente protocollo.

 

Il protocollo e la gestione delle proposte operative contenute presuppongono che il gruppo si doti di i precise responsabilità funzionali in merito alla sicurezza e ambiente. In particolare tali responsabilità dovranno essere previste con la costituzione di un "servizio sicurezza", a livello di gruppo, che risponda direttamente alla Direzione Generale o alla Presidenza, e l'effettiva presenza, a livello di singola unità produttiva, di un "coordinatore per la sicurezza e l'ambiente" investito delle responsabilità e competenze che il presente protocollo richiedono.

 

Il "servizio sicurezza" garantirà il monitoraggio di quanto stabilito dal protocollo e curerà la redazione dei dati a consuntivo e statistici. Tali dati, accompagnati da una relazione, verranno consegnati alle parti annualmente in uno apposito incontro.

 

Le parti, sentito il "servizio sicurezza", potranno avvalersi di tecnici esterni sia per garantire una consulenza specifica che per particolari esigenze imposte dall'applicazione del protocollo. I costi, nel caso di utilizzo di tecnici esterni, saranno a carico della azienda .

Le parti convengono che una verifica sull'applicazione del protocollo e sui risultati acquisiti verrà effettuata entro il 31.12.2002.


 

1.    OBIETTIVI

 

 

1.1 Definire il piano di sicurezza per l'esecuzione dei lavori di manutenzione

 

 

Il piano di sicurezza è il documento programmatico che realizza la politica della società in materie di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Nel caso della cementeria, le fasi di lavoro che comportano rischi sono principalmente quelle connesse con gli interventi di manutenzione sugli impianti. Il piano pertanto conterrà:

 

¨      l'elenco e la descrizione degli interventi di manutenzione considerati a rischio;

¨      le procedure per l'esecuzione in sicurezza degli interventi di manutenzione a rischio;

¨      la struttura delle responsabilità relative all'applicazione delle procedure ed al loro aggiornamento;

¨      i programmi e le procedure per la formazione degli operatori.

 

 

 

1.2 Definire il programma delle manutenzioni periodiche e preventive

 

 

Esso riguarda tutti quei componenti e sistemi che rivestono particolare importanza ai fini della sicurezza del lavoro. Sono oggetto del programma sia i sistemi le cui verifiche periodiche sono obbligatorie per legge (es. "messe a terra"), sia i componenti il cui malfunzionamento espone a rischio (es. interblocchi su protezioni di organi pericolosi), sia quelle apparecchiature la cui manutenzione richiede la predisposizione di particolari misure di sicurezza.

 

 

 

1.3 Introdurre un sistema informatizzato di gestione delle manutenzioni

 

 

Esso permetterà di :

 

¨      razionalizzare e programmare gli interventi di manutenzione;

¨      raccogliere ed elaborare i dati sulle manutenzioni dei singoli componenti e sistemi;

¨      verificare i risultati in termini di aumento di efficienza e di sicurezza.

 


 

2.OGGETTO

 

 

Il progetto riguarda le attività di:

 

¨      squadre per i lavori meccanici (reparto officina meccanica);

¨      squadre per i lavori elettrici (reparto officina elettrica);

¨      squadre esterne;

¨      servizio di sicurezza;

¨      servizio di programmazione.

 

 

 

3. PROGRAMMA DI LAVORO

 

 

Il progetto si svilupperà per fasi successive che consentiranno di elevare progressivamente il livello della sicurezza degli  interventi di manutenzione fino a realizzare un vero e proprio "sistema di qualità" nella gestione aziendale della sicurezza.

 

 

¨      ricostruzione della situazione attuale del sistema di sicurezza aziendale;

¨      individuazione degli interventi a rischio;

¨      previsione e completamento delle procedure;

¨      definizione e soddisfacimento dei fabbisogni formativi degli operatori;

¨      esame del piano di sicurezza e sua applicazione;

¨      individuazione dei componenti e sistemi critici;

¨      definizione del programma delle manutenzioni periodiche e preventive;

¨      definizione del sistema informatizzato di gestione delle manutenzioni.

 

 

4. METODO DI LAVORO

 

 

Il progetto prevede il coinvolgimento dei responsabili aziendali e la partecipazione degli operatori per assicurare il consenso attivo.

 

 

 

5.ANDAMENTO DEL FENOMENO INFORTUNISTICO

 

Ogni iniziativa di prevenzione trova come condizione essenziale la conoscenza dell'andamento del fenomeno e lo studio dei fattori generazionali del rischio infortunistico.

 

Da qui la necessità di approfondire e pesare la conoscenza della realtà utilizzando gli strumenti informativi  esistenti in fabbrica come il registro infortuni ed il rapporto di infortunio, per descrivere l'evoluzione quali-quantitativa dello stesso.

 

Lo studio preposto sarà ovviamente di tipo retrospettivo e dovrà comprendere un periodo di osservazione di almeno un quinquennio. Dovranno essere prese in considerazione tutti gli infortuni occorsi e registrati nel registro infortuni. L'analisi dovrà essere basata sui seguenti dati, già oggi opportunamente codificati per l'elaborazione:

 

¨      data dell'infortunio;

¨      zona-reparto di accadimento;

¨      agente materiale;

¨      natura della lesione;

¨      giorni di assenza per infortunio;

¨      eventuale percentuale di invalidità permanente.

 

I dati consentiranno il calcolo di tutti gli indici infortunistici. I dati opportunamente disaggregati potranno fornire il "profilo di rischio" per ciascun reparto-zona di lavoro. Anche in questo studio sarà importante trovare una popolazione di riferimento. Si potrebbero individuare i dati INAIL Nazionali del settore minerali non metalliferi e, ancor meglio, ma è una ipotesi da verificare, i dati relativi ad altre cementerie nello stesso periodo di osservazione.

 

 

 

6. UTILIZZO DI COMBUSTIBILI ALTERNATIVI

 

 

6.1.Tipologie delle MPS utilizzabili in cementeria

 

 

Le normative esistenti spesso vanificano anche le semplici sperimentazioni in materia. Tuttavia, le esperienze internazionali devono spingere le parti ad operare sforzi congiunti finalizzati ad incrementare l'utilizzo di combustibili alternativi nelle cementerie.

 

L'incremento  dell'uso di combustibili alternativi risponde a due obiettivi  che le parti  devono condividere: la diminuzione  dei costi energetici  per le imprese  ed il contributo essenziale  del settore  alla smaltimento  sia degli RSU  (rifiuti solidi urbani) che degli RSA (rifiuti solidi assimilati).

 

Naturalmente,  ed è questo lo scopo  dell'inserimento di questo tema nel protocollo,  le parti dovranno concordare  intese e procedure per azzerare  ogni possibile problema in merito  alla sicurezza   e all'ambiente e garantire  sia gli addetti in cementeria  che le popolazioni esterne.

 

 

 

Le conoscenze fin qui note ci consentono, in via di principio, di considerare come "adeguatamente utilizzabili" in un cementificio tutti i combustibili alternativi aventi caratteristiche fisiche e potere calorifico tali da poter essere introdotti nel bruciatore primario del forno come combustibili ausiliari.

 

Ovviamente le parti,  sentiti  gli esperti sulla materia,  dovranno considerare tutte le restrizioni possibili  sia in ordine ad eventuali problemi tecnici  che per problemi  di sicurezza ed ambiente.

 

 

 

 

6.2 Aspetti da analizzare nelle intese e nelle procedure

 

 

¨      caratteristiche combustibili alternativi e loro compatibilità con il processo produttivo;

¨      modalità di arrivo in stabilimento;

¨      modalità di stoccaggio;

¨      modalità di utilizzo;

¨      aspetti ambientali e di sicurezza interni;

¨      aspetti ambientali esterni;

¨      formazione degli addetti.

 

 

6.3 Attenzioni particolari

 

 

Il particolare impatto provocato dall'eventuale utilizzo di combustibili alternativi, oltre a suggerire la codificazione di precise ed autonome regolamentazioni  sui punti suddetti, impone alle parti di promuovere congiuntamente e con l'ausilio di esperti,  utili processi informativi che coinvolgano non solo gli addetti della cementeria ma anche le popolazioni esterne.