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Appalti truccati ed estorsioni sulla SA-RC Martini, Fillea Cgil: il grave il coinvolgimento di un delegato sindacale non scalfisce la coerenza e trasparenza del nostro operato. Chiediamo al Governo di rivedere le attuali normative sugli appalti.
E’ quanto afferma in una nota il Segretario Generale della Fillea Cgil, Franco Martini, a seguito della notizia dell’arresto di un delegato della Fillea di Gioia Tauro, nell’inchiesta sulla Salerno- Reggio Calabria. “E’ un fatto che, ovviamente, - continua Martini - non scalfisce minimamente la coerenza e la trasparenza con la quale la Fillea Cgil ha fatto di questa battaglia una delle priorità della propria iniziativa sindacale, tanto che non vale replicare ai tentativi di speculazione politica ai quali non hanno saputo sottrarsi alcuni quotidiani notoriamente dediti a tale attività, come Il Giornale. La Fillea Cgil, nel condannare fermamente l’operato del proprio rappresentante, immediatamente sospeso da tutti gli incarichi sindacali attualmente ricoperti, e nell’evidenziare il rischio di vulnerabilità al quale anche la propria organizzazione può risultare soggetta nei territori a forte controllo mafioso, adotterà ancor più di quanto già ampiamente fatto fino ad oggi, il massimo rigore nel controllo e nella selezione dei propri rappresentanti. Occorre, tuttavia, esprimere forte apprezzamento e soddisfazione per l’operato della Magistratura, delle forze dell’ordine e per l’esito dell’inchiesta, della quale si chiede la rapida conclusione. Essa conferma i rischi da tempo denunciati dal sindacato e dalla stessa Fillea Cgil e ripropone la necessità di adottare regole sempre più rigide nella gestione delle commesse e soprattutto rendere trasparenti e controllabili tutti i passaggi della catena dell’appalto, dalla fase di gara, Il fatto che l’inchiesta abbia fatto venire alla luce l’esistenza di una regia autorevolmente esercitata dalle cosche mafiose dell’area, proprio in relazione ad un’opera infrastrutturale per la realizzazione della quale erano stati siglati protocolli di legalità con il General Contractor, mette in luce l’attuale debolezza di tali strumenti ed impone una verifica immediata sulla necessità di intensificare e di rendere efficaci gli strumenti di controllo democratico sulle attività dei cantieri.” “Il Governo già è impegnato sul fronte della regolarità del lavoro e delle imprese in edilizia attraverso misure condivise con le parti sociali del settore. Occorre però – conclude il leader della Fillea - che a questo terreno di iniziativa, tanto nel Mezzogiorno che nel resto del Paese, si sommi una revisione urgente delle attuali norme sugli appalti, per offrire strumenti ancor più rigidi di contrasto alla criminalità organizzata. Non basta dire di quante opere infrastrutturali necessiti l’Italia, occorre dire con altrettanta chiarezza attraverso quali regole debbano essere realizzate. L’inchiesta reggina, infatti, al netto di un contesto territoriale che fa della ‘ndrangheta un consolidato nemico della legalità, dimostra che esistono maglie normative in materia di appalti ancora troppo larghe. Ci attendiamo dal Governo una iniziativa immediata che proponga una rilettura critica delle attuali norme in materia.”
Roma 10 luglio 2007
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©Grafica web michele Di lucchio