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Documento Conferenza di Organizzazione 2008 Fillea Cgil

 

La rappresentanza di genere

 

Il Congresso di Pesaro aveva individuato tra le frontiere da superare  quella delle differenze sociali e lavorative fra uomini e donne, impegnando tutta la categoria ad effettuare un grande salto culturale. Allo stesso modo aveva ribadito la necessità di conoscere in modo più approfondito alcuni settori dove le lavoratrici rappresentano una realtà significativa, settore legno, comparto del restauro e personale femminile tecnico ed impiegatizio in edilizia, analizzandone composizione, sindacalizzazione e distribuzione nelle qualifiche e indagando il fenomeno delle differenze salariali e di carriera fra i due generi.

 

Tra gli obiettivi assunti dalla categoria nel XVI Congresso c’è stato quello di ottenere condizioni di lavoro più dignitose e sicure per tutti, far crescere l’occupazione delle donne anche nei settori a minor presenza femminile, rendendola compatibile con una attività che necessità di condizioni migliori tanto per gli uomini, che per le donne; così come la lotta alle discriminazioni e agli ostacoli all’occupazione femminile, attraverso lo sviluppo di politiche di conciliazione fra impegni lavorativi e impegni familiari.

 

Nel valorizzare e ribadire lo sforzo della Fillea in termini di rinnovamento del gruppo dirigente, anche di genere, a partire dai luoghi di lavoro, dall’elezione di delegati donne, nella scelta delle RSU, RLS, RLST e dei delegati aziendali, la Conferenza di Organizzazione dovrà trovare metodi, strategie e strumenti ancora più incisivi per far sì che questo impegno si sviluppi ulteriormente e si radicalizzi, anche come valorizzazione delle competenze, conoscenze e capacità di direzione esercitate dalle compagne, scegliendo sempre, a parità di meriti, una donna ai vari livelli di direzione.

 

Il riequilibrio della rappresentanza deve restare per la nostra categoria un obiettivo da perseguire, pur dovendo tener conto e confrontarsi con le peculiarità di un settore, specie l’edilizia, a prevalenza di manodopera maschile. L’obiettiva difficoltà di applicazione generalizzata della norma antidiscriminatoria e il difficile inserimento e la promozione delle donne negli organismi di rappresentanza e di direzione, non devono rappresentare dei facili alibi per la categoria, anzi, siamo convinti che, proprio perché il nostro settore parte da una posizione di svantaggio rispetto ad altri, occorre rafforzare questo impegno, arrivando anche a forzare le azioni quando e se questo sarà necessario, ponendo particolare attenzione alle motivazioni ed esigenze delle nuove generazioni.

 

A questo proposito in sede di Conferenza viene ribadito quanto già approvato in un Ordine del giorno dal Comitato Direttivo Fillea Cgil nazionale il 29 ottobre 2007 e cioè il principio che afferma la presenza paritaria del 50 e 50 tra i generi in tutti gli organismi dirigenti ed esecutivi ad ogni livello dell’Organizzazione. Per affermare la democrazia paritaria occorrerà definire e praticare modalità di lavoro e decisioni coerenti con una politica di conciliazione dei tempi e privilegiare le donne nelle sostituzioni e cooptazioni degli organismi dirigenti a tutti i livelli.

 

A quasi due anni dal Congresso dobbiamo cogliere l’occasione della Conferenza di Organizzazione per raggiungere l’obiettivo di ampliamento  della nostra capacità di intervento, così da arrivare al prossimo Congresso di categoria con una mutata e rafforzata presenza di quadri e dirigenti donne in tutte le strutture.

 

 

Sarà necessario a riguardo implementare con materie riguardanti le politiche di genere il progetto nazionale di formazione ed esigere che nella composizione dei gruppi dei formandi/e sia rispettata la norma antidiscriminatoria, così da creare per il futuro un paritario bacino di quadri e dirigenti.

 

Consapevoli che la sola formazione non basta, viene altresì ribadita la necessità di un intreccio tra questa e l’impegno da parte delle strutture della Fillea, a tutti i livelli, di promuovere, anche attraverso un adeguato e specifico sostegno economico da parte della Fillea Nazionale, la partecipazione e il contributo delle compagne allo sviluppo di queste politiche, favorendo il confronto e le forme di relazione da loro scelte, assicurandone la necessaria agibilità.

 

La forma di autoregolamentazione che le donne della Fillea hanno scelto è quella della Rete, quale luogo di confronto e di elaborazione della proposta politica delle donne della categoria, luogo nel quale scelgono di esserci le compagne del Direttivo Nazionale della Fillea ma anche altre compagne, comprese quelle delle strutture territoriali periferiche e degli apparati tecnici.

 

La struttura della Rete Fillea@donna, seppure mantenendo la sua caratteristica di spazio aperto e fluido, ribadisce la necessità di operare entro una forma di organizzazione, anche e soprattutto attraverso la formazione di gruppi regionali e/o provinciali, così da radicare ulteriormente le tematiche da affrontare che dovranno nascere da un continuo intreccio tra il lavoro nazionale e territoriale.

 

Ogni gruppo territoriale lavorerà in sinergia con le strutture confederali, con le altre categorie, con le associazioni delle donne e con le amministrazioni, cercando di affrontare sia le problematiche nei posti di lavoro, sia quelle legate ad un più vasto ambito sociale; sia le questioni di natura più propriamente contrattuale che altre, in particolare molestie sessuali e mobbing.

 

Questo obiettivo si potrà ottenere sia estendendo ulteriormente l’attuazione di progetti territoriali e regionali mirati, anche con il sostegno di necessarie risorse finanziarie, sia attraverso l’elaborazione di proposte ed iniziative nate e portate avanti dalle compagne di Fille@donna e poi assunte dall’intera categoria, soprattutto e a partire dal terreno della contrattazione, ribadendo, estendendo e formalizzando la presenza di genere in tutte le commissioni e delegazioni trattanti dei diversi contratti, nazionali e di secondo livello.

 

Proprio la recente e positivissima esperienza di studio ed analisi, realizzata da Fille@donna,  in tema di contrattazione e le proposte definite dalle compagne e recepite in tutte le piattaforme del settore, ha dimostrato quanto sia grande il contributo che esse possono dare in tema di crescita dell’intera categoria.

 

Alla Conferenza di Organizzazione spetterà definire interventi, politiche ed ambiti organizzativi in grado di rispondere alla necessità di incrementare e far crescere le esperienze maturate fino ad oggi, al fine di insistere in un confronto nazionale ed internazionale sui temi di genere e sulle politiche attive della categoria e creare una rete politica in grado di rafforzare i percorsi,  fino ad arrivare al raggiungimento di una reale parità di rappresentanza e trattamenti.

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                       

 

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